TERRA

Sono 35 gli ettari di proprietà, di cui 23 coltivati a vigneto in sei diverse aree delle Langhe: Monforte d’Alba, Barolo, Novello, Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, Roddino.

Un panorama viticolo che abbraccia aree assai diverse fra loro e rappresenta tutte le sfaccettature dei vini del territorio, dai Barolo classici e “monumentali” di Cannubi e Lazzarito, fino alle espressioni “aromatiche” ed elegantissime del Ravera, giungendo alle fresche e inedite note dei Nebbiolo e Barbera d’Alta Langa, coltivati a Roddino.

TERRA

Un approccio antico
e lungimirante

Il rapporto di Réva con il territorio non si esaurisce nella produzione vitivinicola.

È la restaurazione di un legame antico e, nello stesso tempo lungimirante, con la terra. Per Réva, vinificare significa recuperare una dimensione organica del coltivare e del vivere il proprio lavoro, che vede al centro dell’azione agronomica la sostenibilità e la valorizzazione delle sinergie naturali tipiche di un ecosistema in equilibrio.

Nel «distretto di Roddino», ad esempio, Réva ha impostato la propria azione secondo concetti di armonizzazione agricola d’ispirazione biodinamica. Accanto ai vigneti si pratica la silvicoltura, la coltivazione dei noccioleti e l’apicoltura.

Réva è un progetto integrato, armonico e in equilibrio.

Un organismo vivo dove ogni elemento è in dialogo con le parti e ogni parte riconduce al tutto. L’analisi scientifica e meticolosa della conduzione agricola; la tutela prioritaria della biodiversità; l’integrazione tra agricoltura e allevamento; il rapporto diretto tra terra e tavola: tutto concorre a creare un ecosistema autosufficiente, virtuoso e circolare, dove è possibile conciliare il sostentamento dell’uomo e il futuro dell’ambiente.

CONDUZIONE AGRONOMICA

biologica o in conversione biologica

Tutta la conduzione agronomica dei vigneti di Réva è attualmente biologica o in conversione biologica.

Abbiamo eliminato qualsiasi prodotto di sintesi, utilizziamo pratiche biologiche e abbiamo avviato esperimenti di tipo biodinamico.

Il sovescio

Utilizziamo la pratica del sovescio, piantando e interrando essenze fra i filari, soprattutto leguminose, il cui apparato radicale favorisce la fissazione dell’azoto e, andando in profondità, aiuta l’ossigenazione del suolo mobilizzando e organicando una maggiore quantità di elementi minerali assimilabili.

Manualità e tempestività

Agiamo in vigna tempestivamente e manualmente, progettando un’azione mirata vigneto per vigneto, filare per filare, ceppo per ceppo se necessario. Réva dispone un team specializzato e interamente dedicato esclusivamente ai lavori in vigna, in modo da massimizzare la precisione degli interventi e gestire al meglio l’evoluzione vegetativa di ogni pianta, in tempo reale e in base alle necessità.

Compostaggio

La fertilizzazione del terreno avviene esclusivamente attraverso l’uso di compost selezionato da allevatori locali non industriali, di cui conosciamo modalità e caratteristiche di produzione. Scegliamo stallatico ben invecchiato che, prima di essere utilizzato per la concimazione, riposa mesi sotto la paglia, trasformato dall’azione dei microorganismi. Otteniamo così un concime composto da materia organica pura, senza alcuna addizione chimica o di sintesi. In un prossimo futuro, Réva sarà in grado di produrre compost a ciclo chiuso, ottenuto da fonti animali e naturali provenienti dagli stessi appezzamenti e allevamenti dell’organismo agricolo (letame, legni di potatura, vinacce e sfalci).

Pensare l’ecosistema

La visione organica del vigneto comprende anche la cura degli scambi che questo intrattiene con l’ambiente. Abbiamo perciò introdotto gli alveari al bordo dei vigneti, preservato ampie zone boschive, favorito la coltivazione di noccioleti a completamento della viticoltura. Crediamo che la qualità del vino dipenda dall’integrità del suo ecosistema, dalla buona salute di tutte le componenti di cui è costituito, non dallo sfruttamento intensivo della monocoltura di tipo industriale.